Perché i programmi di Brand Advocacy motivano i dipendenti di una impresa? Scoprilo in questo video
Ho appena seguito oggi un Hangout decisamente interessante sul perché umanizzare il tuo brand, motivare i tuoi dipendenti e trasformare la tua community in sostenitori del tuo brand attraverso i Brand Advocacy Program.
Ecco il video
L’hangout è stato creato da #CMAD (Community Manager Appreciation Day).
In questo Hangout (in lingua inglese) – veramente interessante e pieno di spunti inediti – si è approfondito una componente decisamente fondamentale per il successo di una strategia social ovvero capire e comprendere quali valori comunicare e come comunicarli per costruire attraverso i Brand Advocacy Program una vera e propria comunità che sia un trait-d’union tra la tua azienda, i dipendenti della tua organizzazione e i suoi sostenitori.
Perché i programmi di Brand Advocacy motivano i dipendenti?
Un programma di Brand Advocacy consente alle imprese di dare nuovi stimoli e responsabilizzare i propri dipendenti facendo in modo che essi diventino ambasciatori del marchio e il principale punto di collegamento con i clienti, i quali – a loro volta – diventano loro stessi ambasciatori del marchio.
Questa attività non si verifica solo attraverso i canali social, ma più in generale attraverso tutti i canali aziendali.
I marchi più amati sono quelli che creano un legame profondo con i propri clienti e proprio per questo motivo diventa un’occasione veramente importante il costruire brand advocacy program per la propria impresa.
Il dato veramente innovativo di questi Brand Advocacy Program sta nel fatto che questi programmi autorizzano letteralmente i clienti e più semplicemente i sostenitori di una impresa a diventarne Brand Advocate, trasformando quello che una volta era un canale di marketing one-way in una rete espansiva di conversazioni promozionali, estendendo la visibilità e la portata dei messaggi di marca.
Può sembrare spaventoso, rivoluzionario e di rottura per i marchi a rinunciare al ‘controllo’ della propria immagine e delegarlo ai propri clienti, ma – argomento di questo interessantissimo panel – siamo veramente sicuri che in questo mondo dei social le aziende abbiano veramente il controllo della loro immagine?
Questo panel fornisce spunti interessanti di riflessione su come i brand advocacy program cambiano in termini rafforzativi la costruzione di un rapporto di relazione immersivo con la propria community facendo esempi di programmi di advocacy presi da Hootsuite (mi sento parte ;) ), Yammer, Pearson, Influitive, Yelp e altri.
Buona visione
Scritto il 26 Gennaio 2015
Post correlati
Ho appena seguito oggi un Hangout decisamente interessante sul perché umanizzare il tuo brand, motivare i tuoi dipendenti e trasformare la tua community in sostenitori del tuo brand attraverso i Brand Advocacy Program.
Ecco il video
L’hangout è stato creato da #CMAD (Community Manager Appreciation Day).
In questo Hangout (in lingua inglese) – veramente interessante e pieno di spunti inediti – si è approfondito una componente decisamente fondamentale per il successo di una strategia social ovvero capire e comprendere quali valori comunicare e come comunicarli per costruire attraverso i Brand Advocacy Program una vera e propria comunità che sia un trait-d’union tra la tua azienda, i dipendenti della tua organizzazione e i suoi sostenitori.
Perché i programmi di Brand Advocacy motivano i dipendenti?
Un programma di Brand Advocacy consente alle imprese di dare nuovi stimoli e responsabilizzare i propri dipendenti facendo in modo che essi diventino ambasciatori del marchio e il principale punto di collegamento con i clienti, i quali – a loro volta – diventano loro stessi ambasciatori del marchio.
Questa attività non si verifica solo attraverso i canali social, ma più in generale attraverso tutti i canali aziendali.
I marchi più amati sono quelli che creano un legame profondo con i propri clienti e proprio per questo motivo diventa un’occasione veramente importante il costruire brand advocacy program per la propria impresa.
Il dato veramente innovativo di questi Brand Advocacy Program sta nel fatto che questi programmi autorizzano letteralmente i clienti e più semplicemente i sostenitori di una impresa a diventarne Brand Advocate, trasformando quello che una volta era un canale di marketing one-way in una rete espansiva di conversazioni promozionali, estendendo la visibilità e la portata dei messaggi di marca.
Può sembrare spaventoso, rivoluzionario e di rottura per i marchi a rinunciare al ‘controllo’ della propria immagine e delegarlo ai propri clienti, ma – argomento di questo interessantissimo panel – siamo veramente sicuri che in questo mondo dei social le aziende abbiano veramente il controllo della loro immagine?
Questo panel fornisce spunti interessanti di riflessione su come i brand advocacy program cambiano in termini rafforzativi la costruzione di un rapporto di relazione immersivo con la propria community facendo esempi di programmi di advocacy presi da Hootsuite (mi sento parte ;) ), Yammer, Pearson, Influitive, Yelp e altri.
Buona visione