Scrivere sul blog: come ottimizzare il tuo blog migliorando i post con alcuni consigli di blog copywriting
Se vuoi fare crescere il tuo blog, personale o aziendale, armati di due poderose armi: passione e pazienza.
Molti blog partono con grande entusiasmo che si spegne dopo qualche mese dopo essersi accorti che gli accessi sono qualche decina al giorno.
Questo fenomeno diventa più serio quando i blog sono aziendali soprattutto quando all’interno della società che ospita il blog inizia a serpeggiare nervosismo e malcontento.
In realtà, il fatto che nei primi mesi si hanno pochissime visite è assolutamente normale e non c’è nulla di sbagliato in quello che stai facendo.
Ecco una lista di rapidi consigli in pillole per ottimizzare il proprio blog.
Se vuoi ottimizzare il tuo blog, semplicemente scrivi contenuti che interessano i tuoi lettori. Armati di pazienza e vai avanti
- Immagina il tuo blog come un Baobab: nasce come una flebile piantina, ci vogliono anni perché cresca, e alla fine diventa solido e gigantesco. Tutti i più importanti progetti com ProBlogger, Copyblogger, Daily Blog Tips, Steve Pavlina’s Personal Development Blog, Entrepreneur’s Journey sono nati tra il 2004 e il 2006.
Hanno come minimo dai 4 ai 6 anni poiché questi sono i tempi medi per far crescere un blog. - Scegli – se possibile – un nome di dominio che comunichi lo scopo del tuo blog e non solo per ragioni di S.E.O. Un nome di dominio che riassume i contenuti del tuo blog, sviluppa la loyalty di chi ti leggerà.
- Post lunghi o corti? e con quale regolarità? su questo tema ho scritto un post dedicato con strategie e tecniche di scrittura.
Onibalusi Bamidele spiega in modo dettagliato che non occorre scrivere post corti. Tamar Weinberg scrive post lunghi, altri blog scrivono post corti. La tesi di Onibalusi Bamidele è la seguente.
- Se scrivi post lunghi, posta quando hai un contenuti importante, la tua regolarità conta meno.
- Se scrivi post corti, posta in modo regolare, in quanto sfrutterai maggiormente la SEO e avrai più lettori dai motori di ricerca.
- Dai una linea editoriale al tuo blog. Decidi quali sono le aree di cui ti occuperai e quelle di cui non ti occuperai. dandoti una linea editoriale, ti darai coerenza.
- Non scrivere post fuori tema: usa invece i social network per questo. Facebook ha le proprie Note, un vero e proprio blog personale estremamente interconnesso alla community: serve proprio a questo.
Naturalmente ogni regola prevede le sue eccezioni: quindi – se devi fare un post su un fatto di importanza eccezionale – puoi farlo. Basta che sia la classica eccezione che conferma la regola. - Cerca di fare conoscere ogni tuo post nei social media. Fallo in modo non invasivo, altrimenti verrai scambiato per un insistente piazzista AKA spammer. Se parlerai nei social media dei tuoi post usando tanto buon senso e i giusti modi, le persone verranno a leggerli.
- Integra il tuo blog nei social media: non sto parlando tanto di codice tecnico e dell’adozione di plugins per integrare i tuoi post nei social media: mi riferisco a quanto detto nel punto precedente. In questo modo il tuo blog non sarà una cattedrale nel deserto.
- Non ti preoccupare se non hai molti commenti: se vuoi capire se i tuoi post sono interessanti, soffermati su altri punti. Spesso le persone leggono con interesse, ma non hanno nulla da aggiungere.
- Vuoi sapere se i tuoi post interessano i tuoi lettori e vuoi misurare il gradimento? Guarda i tempi di lettura di ogni tuo post. Se sono inferiori ai tempi minimi di lettura, significa che non arrivano in fondo. Come conoscere i tempi minimi di lettura? Semplice: cronometrati nel leggere un tuo post, quello è il tempo minimo (è minimo poiché leggerai un post da te scritto in modo molto più veloce della media di lettura).
- Non ti angosciare di tassi di rimbalzo pagina alti se i tempi di lettura sono adeguati. Se il tempo di lettura è adeguato, significa che i tuoi lettori sono soddisfatti di quello che hanno ricevuto e se ne vanno. Se vuoi abbassarli, cerca di avere dei post tematici correlati di approfondimento e invoglia a farglieli leggere.
Ma c’è una regola aurea:
Immagina i tuoi lettori uno ad uno, immagina i loro volti, le loro espressioni: eviterai in questo modo di pensare che sia internet stessa (che non è una persona) a leggere i tuoi contenuti e scriverai molto meglio.
Se vuoi approfondire la relazione tra tempo vita del blog e il suo successo, ti consiglio di leggere il Guest post di Onibalusi Bamidele imprenditore di 16 (sì avete letto bene sedici anni) anni che ha scritto per il blog Techipedia di Tamar Weinberg: analizza proprio questo aspetto con delle interessanti case histories.
Scritto il 2 Luglio 2010
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Se vuoi fare crescere il tuo blog, personale o aziendale, armati di due poderose armi: passione e pazienza.
Molti blog partono con grande entusiasmo che si spegne dopo qualche mese dopo essersi accorti che gli accessi sono qualche decina al giorno.
Questo fenomeno diventa più serio quando i blog sono aziendali soprattutto quando all’interno della società che ospita il blog inizia a serpeggiare nervosismo e malcontento.
In realtà, il fatto che nei primi mesi si hanno pochissime visite è assolutamente normale e non c’è nulla di sbagliato in quello che stai facendo.
Ecco una lista di rapidi consigli in pillole per ottimizzare il proprio blog.
Se vuoi ottimizzare il tuo blog, semplicemente scrivi contenuti che interessano i tuoi lettori. Armati di pazienza e vai avanti
- Immagina il tuo blog come un Baobab: nasce come una flebile piantina, ci vogliono anni perché cresca, e alla fine diventa solido e gigantesco. Tutti i più importanti progetti com ProBlogger, Copyblogger, Daily Blog Tips, Steve Pavlina’s Personal Development Blog, Entrepreneur’s Journey sono nati tra il 2004 e il 2006.
Hanno come minimo dai 4 ai 6 anni poiché questi sono i tempi medi per far crescere un blog. - Scegli – se possibile – un nome di dominio che comunichi lo scopo del tuo blog e non solo per ragioni di S.E.O. Un nome di dominio che riassume i contenuti del tuo blog, sviluppa la loyalty di chi ti leggerà.
- Post lunghi o corti? e con quale regolarità? su questo tema ho scritto un post dedicato con strategie e tecniche di scrittura.
Onibalusi Bamidele spiega in modo dettagliato che non occorre scrivere post corti. Tamar Weinberg scrive post lunghi, altri blog scrivono post corti. La tesi di Onibalusi Bamidele è la seguente.
- Se scrivi post lunghi, posta quando hai un contenuti importante, la tua regolarità conta meno.
- Se scrivi post corti, posta in modo regolare, in quanto sfrutterai maggiormente la SEO e avrai più lettori dai motori di ricerca.
- Dai una linea editoriale al tuo blog. Decidi quali sono le aree di cui ti occuperai e quelle di cui non ti occuperai. dandoti una linea editoriale, ti darai coerenza.
- Non scrivere post fuori tema: usa invece i social network per questo. Facebook ha le proprie Note, un vero e proprio blog personale estremamente interconnesso alla community: serve proprio a questo.
Naturalmente ogni regola prevede le sue eccezioni: quindi – se devi fare un post su un fatto di importanza eccezionale – puoi farlo. Basta che sia la classica eccezione che conferma la regola. - Cerca di fare conoscere ogni tuo post nei social media. Fallo in modo non invasivo, altrimenti verrai scambiato per un insistente piazzista AKA spammer. Se parlerai nei social media dei tuoi post usando tanto buon senso e i giusti modi, le persone verranno a leggerli.
- Integra il tuo blog nei social media: non sto parlando tanto di codice tecnico e dell’adozione di plugins per integrare i tuoi post nei social media: mi riferisco a quanto detto nel punto precedente. In questo modo il tuo blog non sarà una cattedrale nel deserto.
- Non ti preoccupare se non hai molti commenti: se vuoi capire se i tuoi post sono interessanti, soffermati su altri punti. Spesso le persone leggono con interesse, ma non hanno nulla da aggiungere.
- Vuoi sapere se i tuoi post interessano i tuoi lettori e vuoi misurare il gradimento? Guarda i tempi di lettura di ogni tuo post. Se sono inferiori ai tempi minimi di lettura, significa che non arrivano in fondo. Come conoscere i tempi minimi di lettura? Semplice: cronometrati nel leggere un tuo post, quello è il tempo minimo (è minimo poiché leggerai un post da te scritto in modo molto più veloce della media di lettura).
- Non ti angosciare di tassi di rimbalzo pagina alti se i tempi di lettura sono adeguati. Se il tempo di lettura è adeguato, significa che i tuoi lettori sono soddisfatti di quello che hanno ricevuto e se ne vanno. Se vuoi abbassarli, cerca di avere dei post tematici correlati di approfondimento e invoglia a farglieli leggere.
Ma c’è una regola aurea:
Immagina i tuoi lettori uno ad uno, immagina i loro volti, le loro espressioni: eviterai in questo modo di pensare che sia internet stessa (che non è una persona) a leggere i tuoi contenuti e scriverai molto meglio.
Se vuoi approfondire la relazione tra tempo vita del blog e il suo successo, ti consiglio di leggere il Guest post di Onibalusi Bamidele imprenditore di 16 (sì avete letto bene sedici anni) anni che ha scritto per il blog Techipedia di Tamar Weinberg: analizza proprio questo aspetto con delle interessanti case histories.