Formazione: finanziare la crescita di figure professionali nell’E-commerce per combattere la crisi? sembra proprio di sì, ma bisogna reagire

Molte persone condividono l’opinione che questa crisi cambierà radicalmente l’economia. Altrettante persone dicono che l’economia del XXI secolo vedrà finire l’egemonia di due o una superpotenze a favore di un mondo interconnesso. Altri trovano la scintilla di inizio di tutto questo cambiamento, nel 1989 e nella fine del bipolarismo.

Non sono un economista, ne uno storico: sono solo una persona

[delle tante] che si occupa nel suo piccolo di e-commerce e che fa il formatore proprio sull’e-commerce.

Cosa penso di tutto questo?

Penso che nei grandi cambiamenti che si affacciano nel XXI secolo un fenomeno è emergente: la legittimazione dell’E-Commerce come modello di transazione economica.

Molti indicatori confermano questo fatto. uno di questi è che durante la crisi l’e-commerce ha sofferto molto meno della minore disponibilità economica rispetto alla distribuzione tradizionale

Questo grazie a un modello di marketing concreto che consente di misurare i reali vantaggi (e per opposto i reali svantaggi) dei prodotti in fase di acquisto. Questo grazie a un modello di marketing discreto che rispetta i clienti e si adatta alle loro esigenze del momento

L’e-Commerce è una forma di vendita legittimata ed emergente: questa è l’opportunità da cogliere.

Fare formazione in un momento di crisi per fare emergere nuove professionalità rappresenta una via di uscita dalla crisi, una soluzione, un momento di ottimismo e un liberarsi di energie nella costruzione di nuovi mercati. Penso che proprio la formazione possa fare nascere le opportunità.

Ecco perchè penso che sia necessario investire sull’E-commerce e investire – attraverso la formazione – sulla creazione di figure professionali che siano preparate a operare professionalente in questo settore.

Molti ritengono che l’economia debba rimettere il lavoro e la produttività in primo piano.

L’e-Commerce è concreto: i prodotti venduti arrivano ai clienti e producono fatturato.  L’e-commerce si misura e  le metriche misurano in modo evidente e spietato cosa va e cosa non va.

Penso che proprio nei momenti di crisi si possa anzi si debba trovare un punto di continuità proprio come è indicato nella etimologia cinese del termine crisi ma anche un punto di evoluzione e di cambiamento.

  • E’ necessario che le aziende vadano avanti con le strategie impostate senza pericolosi e affrettati cambi di programma (il senso di timore della crisi nella frase di Kennedy è emblematico di questo)
  • E’ altrettanto necessario che le imprese si guardino intorno e individuino diverse strategie cogliendo l’occasione osservando i mutamenti già in atto e trasformando i mutamenti in opportunità.
    il senso di Opportunità nella frase di Kennedy è emblematico di questo.

Occorre  riflettere proprio nei momenti di crisi sugli approcci alla formazione professionale. Ci sono vari approcci ma due sono emergenti:

  1. Si può fare formazione per affinare le tecniche e migliorare la produttività sulle pratiche esistenti
  2. Si può fare formazione per aprire le aziende verso nuove opportunità – quando gli spazi delle esistenti si riducono – fornendo nel contempo gli aspetti fondamentali per fare fronte alle opportunità stesse.

Ed è il secondo punto su cui occorre porre attenzione ed agire. Questo momento di crisi, ha degli aspetti complessi, ma ci sono dei dati che sono chiari e dimostrabili. Uno fra questi è la crescita costante – nonostante la crisi – del settore dell‘e-commerce:

da questa crisi sta emergendo un modello di comunicazione e di transazione con cui dovremo sempre più fare i conti: emerge un diverso modo di scambiare beni e prodotti, emerge un diverso modo di fare commercio.

Si esce da un modello di società di massa a favore di un modello un modo più sociale di fare transazioni, nel quale le persone sono in contatto diretto, su scala planetaria. Di questa tesi se ne è parlato presso la California School of International Management in un intervento di David Orban: “Strategic Marketing evolvesthe changing role of brands in the network age.

Vi sono dati differenti che confermano che i media emergenti sono meno coinvolti dalla crisi (Affari Italiani del 10 luglio 2008 è uscito un articolo dal titolo molto eloquente: e-commerce –  La crisi dei consumi non tocca la Rete. “Si vende anche in agosto“)

La  Camera di Commercio di Milano ha reso pubblica una elaborazione effettuata sui dati del registro imprese al quarto trimestre 2007 nella quale emerge che

nel IV trimestre 2007 vi sono in Italia 3.422 aziende ed esecizi di vendita on-line (commercio al dettaglio – escluso quindi il B2B) con un tasso di crescita del 36,6% in più rispetto al 2006 e il 430% in più rispetto al 2004 (Cfr. Blog presidente AICEL – Associazione Italiana Commercio Elettronico –  Andrea Spedale,).

Il dato è confermato da diversi dossier Europei che confemano questa tendenza come ad esempio questo Dossier di France24.com: Mieux consommer sur le Web ?.

Al contrario, la crisi dei negozi tradizionali assorbiti da un lato dalla grande distribuzione, ma anche fagocitati dalla recessione, sta facendo scomparire dai canali tradizionali di vendita, prodotti altamente specializzati e di nicchia, che al contrario si ricollocano in modo decisamente più strategico – nei negozi on line (Cfr. Il Sole 24 Ore).

E’ chiaro che servono figure professionali qualificate che sappiano operare nell’e-Commerce, che conoscano le teorie economiche e di marketing alla base della vendita on line, (come tra le più importanti, la teoria della Coda Lunga di Chris Anderson), che conoscano gli strumenti di promozione on line, che sappiano affrontare in modo strategico i Social Media e il Social Shopping e le forme dirette di Marketing della Conversazione attraverso i Corporate Blogs e che più in generale siano in grado di operare in questo mercato.

Ecco perchè penso sia giusto in un momento di crisi pensare a nuove strade investendo sui dati emergenti.

L’E-commerce costituisce una nuova strada, ve ne sono molteplici, e l’e-commerce è una di queste.

Bisogna che le Scuole di Management, gli Enti di Formazione professionale, l’università e la Ricerca Scientifica insieme agli enti investitori ed erogatori di fondi trasformino in opportunità questa sfida dando fiducia e strumenti – come lo facciamo noi – nel costruire una identità economica e di commercio del XXI secolo.

Un modo per uscire dalle crisi è proprio trovare nuovi ambiti laddove le vecchie vie sono esaurite. Ognuno deve nei momenti di crisi osare di più: il mondo della formazione manageriale e più in generale della formazione è pronto a stringere i denti e a osare?

Enrico Giubertoni

Scritta in cinese la parola crisi è composta di due caratteri.
Uno rappresenta il pericolo e l’altro rappresenta l’opportunità.

John Fitzgerald Kennedy

La Citazione di J.F.K. è tratta dal testo di Robert Scoble, Naked Conversation – How Blogs are Changing the Way Businesses Talk with Customers

Riferimenti

Scritto il 7 Ottobre 2008

Enrico Giubertoni

International Keynote Speaker, Autore. Aiuto le imprese a sfruttare il Marketing Digitale come leva strategica per conquistare il proprio Target

Enrico Giubertoni

Molte persone condividono l’opinione che questa crisi cambierà radicalmente l’economia. Altrettante persone dicono che l’economia del XXI secolo vedrà finire l’egemonia di due o una superpotenze a favore di un mondo interconnesso. Altri trovano la scintilla di inizio di tutto questo cambiamento, nel 1989 e nella fine del bipolarismo.

Non sono un economista, ne uno storico: sono solo una persona

[delle tante] che si occupa nel suo piccolo di e-commerce e che fa il formatore proprio sull’e-commerce.

Cosa penso di tutto questo?

Penso che nei grandi cambiamenti che si affacciano nel XXI secolo un fenomeno è emergente: la legittimazione dell’E-Commerce come modello di transazione economica.

Molti indicatori confermano questo fatto. uno di questi è che durante la crisi l’e-commerce ha sofferto molto meno della minore disponibilità economica rispetto alla distribuzione tradizionale

Questo grazie a un modello di marketing concreto che consente di misurare i reali vantaggi (e per opposto i reali svantaggi) dei prodotti in fase di acquisto. Questo grazie a un modello di marketing discreto che rispetta i clienti e si adatta alle loro esigenze del momento

L’e-Commerce è una forma di vendita legittimata ed emergente: questa è l’opportunità da cogliere.

Fare formazione in un momento di crisi per fare emergere nuove professionalità rappresenta una via di uscita dalla crisi, una soluzione, un momento di ottimismo e un liberarsi di energie nella costruzione di nuovi mercati. Penso che proprio la formazione possa fare nascere le opportunità.

Ecco perchè penso che sia necessario investire sull’E-commerce e investire – attraverso la formazione – sulla creazione di figure professionali che siano preparate a operare professionalente in questo settore.

Molti ritengono che l’economia debba rimettere il lavoro e la produttività in primo piano.

L’e-Commerce è concreto: i prodotti venduti arrivano ai clienti e producono fatturato.  L’e-commerce si misura e  le metriche misurano in modo evidente e spietato cosa va e cosa non va.

Penso che proprio nei momenti di crisi si possa anzi si debba trovare un punto di continuità proprio come è indicato nella etimologia cinese del termine crisi ma anche un punto di evoluzione e di cambiamento.

  • E’ necessario che le aziende vadano avanti con le strategie impostate senza pericolosi e affrettati cambi di programma (il senso di timore della crisi nella frase di Kennedy è emblematico di questo)
  • E’ altrettanto necessario che le imprese si guardino intorno e individuino diverse strategie cogliendo l’occasione osservando i mutamenti già in atto e trasformando i mutamenti in opportunità.
    il senso di Opportunità nella frase di Kennedy è emblematico di questo.

Occorre  riflettere proprio nei momenti di crisi sugli approcci alla formazione professionale. Ci sono vari approcci ma due sono emergenti:

  1. Si può fare formazione per affinare le tecniche e migliorare la produttività sulle pratiche esistenti
  2. Si può fare formazione per aprire le aziende verso nuove opportunità – quando gli spazi delle esistenti si riducono – fornendo nel contempo gli aspetti fondamentali per fare fronte alle opportunità stesse.

Ed è il secondo punto su cui occorre porre attenzione ed agire. Questo momento di crisi, ha degli aspetti complessi, ma ci sono dei dati che sono chiari e dimostrabili. Uno fra questi è la crescita costante – nonostante la crisi – del settore dell‘e-commerce:

da questa crisi sta emergendo un modello di comunicazione e di transazione con cui dovremo sempre più fare i conti: emerge un diverso modo di scambiare beni e prodotti, emerge un diverso modo di fare commercio.

Si esce da un modello di società di massa a favore di un modello un modo più sociale di fare transazioni, nel quale le persone sono in contatto diretto, su scala planetaria. Di questa tesi se ne è parlato presso la California School of International Management in un intervento di David Orban: “Strategic Marketing evolvesthe changing role of brands in the network age.

Vi sono dati differenti che confermano che i media emergenti sono meno coinvolti dalla crisi (Affari Italiani del 10 luglio 2008 è uscito un articolo dal titolo molto eloquente: e-commerce –  La crisi dei consumi non tocca la Rete. “Si vende anche in agosto“)

La  Camera di Commercio di Milano ha reso pubblica una elaborazione effettuata sui dati del registro imprese al quarto trimestre 2007 nella quale emerge che

nel IV trimestre 2007 vi sono in Italia 3.422 aziende ed esecizi di vendita on-line (commercio al dettaglio – escluso quindi il B2B) con un tasso di crescita del 36,6% in più rispetto al 2006 e il 430% in più rispetto al 2004 (Cfr. Blog presidente AICEL – Associazione Italiana Commercio Elettronico –  Andrea Spedale,).

Il dato è confermato da diversi dossier Europei che confemano questa tendenza come ad esempio questo Dossier di France24.com: Mieux consommer sur le Web ?.

Al contrario, la crisi dei negozi tradizionali assorbiti da un lato dalla grande distribuzione, ma anche fagocitati dalla recessione, sta facendo scomparire dai canali tradizionali di vendita, prodotti altamente specializzati e di nicchia, che al contrario si ricollocano in modo decisamente più strategico – nei negozi on line (Cfr. Il Sole 24 Ore).

E’ chiaro che servono figure professionali qualificate che sappiano operare nell’e-Commerce, che conoscano le teorie economiche e di marketing alla base della vendita on line, (come tra le più importanti, la teoria della Coda Lunga di Chris Anderson), che conoscano gli strumenti di promozione on line, che sappiano affrontare in modo strategico i Social Media e il Social Shopping e le forme dirette di Marketing della Conversazione attraverso i Corporate Blogs e che più in generale siano in grado di operare in questo mercato.

Ecco perchè penso sia giusto in un momento di crisi pensare a nuove strade investendo sui dati emergenti.

L’E-commerce costituisce una nuova strada, ve ne sono molteplici, e l’e-commerce è una di queste.

Bisogna che le Scuole di Management, gli Enti di Formazione professionale, l’università e la Ricerca Scientifica insieme agli enti investitori ed erogatori di fondi trasformino in opportunità questa sfida dando fiducia e strumenti – come lo facciamo noi – nel costruire una identità economica e di commercio del XXI secolo.

Un modo per uscire dalle crisi è proprio trovare nuovi ambiti laddove le vecchie vie sono esaurite. Ognuno deve nei momenti di crisi osare di più: il mondo della formazione manageriale e più in generale della formazione è pronto a stringere i denti e a osare?

Enrico Giubertoni

Scritta in cinese la parola crisi è composta di due caratteri.
Uno rappresenta il pericolo e l’altro rappresenta l’opportunità.

John Fitzgerald Kennedy

La Citazione di J.F.K. è tratta dal testo di Robert Scoble, Naked Conversation – How Blogs are Changing the Way Businesses Talk with Customers

Riferimenti