[fusion_youtube id=”https://www.youtube.com/watch?v=LlAZ9t2m7-E” alignment=”center” width=”” height=”” autoplay=”false” api_params=”” title_attribute=”” video_facade=”” hide_on_mobile=”small-visibility,medium-visibility,large-visibility” class=”” css_id=”” margin_top=”” margin_bottom=”” structured_data=”off” video_upload_date=”” video_duration=”” video_title=”” video_desc=””][/fusion_youtube]
Prosegue la mia risposta (un po’ polemica) a quanti sostengono che l’E-commerce sia non adatto alle PMI. Proprio le PMI sono imprese in grado di produrre prodotti di nicchia che vengono fagocitati dalla grande distribuzione.
L’e-commerce è uno dei sistemi di vendita basato sulla teoria della coda lunga. E’ in grado di vendere prodotti di nicchia a nicchie di consumatori.
La grande distribuzione adotta un modello basato sulle hit. Ha come interlocutore privilegiato aziende con produzioni di grandi volumi, e si rivolge ai consumatori massificandoli e privilegiando le HitParade.
L’e-commerce adotta invece un modello adatto alle nicchie, a consumatori accorti che scelgono attentamente i prodotti che diano loro risposte. L’E-commerce è quindi lo strumento principe per le PMI.
Siamo certi che considerare i consumatori come masse sia l’approccio corretto? Io penso che l’Economia della coda lunga che privilegia le non hits sia l’approccio corretto.