Privacy e social network: sacrificare (un po’) di privacy a favore dell’economia delle idee? così la pensa la generazione dei Millennials.

by Published On: 30 Aprile 2013Categorie: Marketing per la C-Suite

Privacy e social network: qual’è il rapporto della generazione dei cosidetti Millennials (+18 – 34 anni) con la privacy nei social network e più in generale con la online privacy? E come cambia rispetto alle generazioni over 35?

Che implicazioni ha nel marketing e nel community management?

Una ricerca di  USC Annenberg Center for the Digital FutureBovitz Inc., mostra sostanziali differenze tra il comportamento online dei Millennials e la generazione precedente.

Da questa analisi ho estratto alcuni dati su cui ho scritto in questo articolo, alcune riflessioni personali con particolare riferimento ai modelli di comportamento in rete e anche al marketing su internet.

Ma come ai Millenials interessa la privacy? Come cambia il rapporto tra millennials, privacy e social network?

Da uno studio condotto da USC Annenberg Center for the Digital Futureand Bovitz Emerge che i Millennials considerano importante la privacy al 70% contro il 77% degli over 35 anni. Ben un 7% in meno rispetto agli over 35.

La realtà fotografata da questa analisi – che io considero veramente paradigmatica – sta nel capire come è percepito il rapporto tra Privacy e social network da parte della generazione dei millennials.

I Millennials considerano la privacy importante esattamente come le older generations, ma a differenza della generazione over 35 considerano prioritaria alla privacy l’economia delle idee.

Economia delle idee vs privacy: quali risvolti sull’online marketing?

Con  economia delle idee si intende lo scambio di informazioni finalizzate ad incrementare, potenziare  e rendere migliore il proprio stile di vita.

Per fare un esempio: un millennial accetta di buon grado taggare gli amici nelle proprie foto mentre va a fare scouting in montagna oppure mentre fa check-in tramite Foursquare e questo non è percepito come violazione della privacy individuale.

E lo fa poiché implicitamente pensa che …

Questa condivisione – anche se espone una parte della propria sfera personale – potrà in un qualche modo essere generativa di nuove idee, di nuovi stimoli, di nuove opportunità che possano arricchire il proprio stile di vita.

È proprio l’economia delle idee che modifica la percezione della privacy in forme di condivisione della privacy nei social network al fine di generare un valore che in parte è anche economico.

Condividere la propria sfera personale è percepito dai millennials come una opportunità, mentre dagli over 35 viene percepito come un’ingerenza

Questa analisi mostra delle differenze fondamentali tra il comportamento online dei Millennials e le generazioni precedenti.

Mentre le generazioni dagli over 35 si sentono a disagio nel momento in cui la loro privacy viene esposta (per esempio da un tag in una foto di Facebook), i Millennials si sentono a proprio agio nel condividere la loro privacy nei social network e sono pù cooperativi con le forme di marketing su internet soprattutto quelle basate sugli interessi poiché ne percepiscono un tangibile ritorno economico (nel senso dell’economia delle idee)

[Vedi infografica qui sotto]
Privacy e social network: la percezione dei millennials [Infografica]

Privacy e social network: la percezione dei millennials [Infografica]. Clicca per ingrandire.

Millennials, Privacy e social network: i millennials promuovono gli ads personalizzati

Questa ricerca ha mostrato alcuni dati decisamente  interessanti sui comportamenti dei Millennials rispetto alla generazione over 35.

I millennials hanno:

  • una maggiore apertura nel condividere le informazioni personali con i business online.
  • Una maggiore apertura e soprattutto ricettività nel target advertising soprattutto quando le informazioni personali sono coinvolte.
  • Più apertura nel fornire informazioni personali in cambio di advertising basate sugli interessi.
  • Maggiore predisposizione nell’accesso ai dati personali e al loro web behavior a condizione di ricevere benefit concreti in cambio.
  • Un numero più alto di contatti e un uso più intensivo del social networking.

I Millennials sanno meglio gestire la loro privacy per incrementare le loro idee e i loro stili di vita rispetto alle generazioni precedenti.

Privacy e social network: ma i Millennial hanno cura dei loro dati personali o semplicemente non ci fanno caso?

Da questa analisi non si deve pensare che i millennials non abbiano a cuore la loro privacy.

Il 70% dei Millennial dichiara che la loro privacy è importante ed è da difendere e tutelare.

Ma nei comportamenti concreti i Millennials dimostrano di sapere  gestire la loro privacy per incrementare i loro stili di vita e tutto questo lo si vede in comportamenti concreti:

Alla domanda: “sei disposto a condividere la tua posizione per ricevere coupons e deals di attività di business vicine, il 56% dei Millennials ha risposto di sì contro solo  il 43% degli over 35.

Elaine B. Coleman, managing director of media and emerging technologies di Bovitz Inc.  mette in evidenza come:

I millennials ci tengono molto alla loro privacy: cambia la percezione dei social network da loro vissuti come luogo di condivisione di valori e di scambio in un’ottica di una economia delle idee nel quale la condivisione e partecipazione debbano portare a dei risultati concreti.

I millennial, i dati personali, il marketing e la personalizzazione dei prodotti

Questo dimostra quanto i Millennials accolgano più favorevolmente il marketing legato ai loro valori personalipercepiscano il marketing come strumento per ricevere prodotti non di massa ma iperpersonalizzati: ecco perché sono disposti a parlare di loro in cambio di informazioni utili per i loro bisogni cognitivi.

I millennial sono infatti più ricettivi nel targeted advertising nel quale sono richieste le informazioni personali.  25% dei millennials si dice consenziente al target advertising contro il 19% degli over 35

Privacy e social network: link e riferimenti a questa analisi

Questi sono alcuni estratti di questa analisi da me personalmente rielaborati e arricchiti da riflessioni basate sulla mia vita professionale.

Maggiori spunti li trovate su queste fonti: