Cambiamento: la modernità dei Social Network? Non avere inventato nulla di nuovo.
Ma perchè i Social Network, i modelli di comunicazione interattivi e più in generale i cambiamenti connessi all’avvento del XXI secolo vengono aprioristicamente giudicati prima di essere accolti e legittimati? Perché sembra prevalere una visione diffidente di questi cambiamenti, prima di una visione accogliente?
Ma è proprio necessario questo dibattito contrapposto tra Apocalittici e Integrati, per fare nascere la legittimazione del cambiamento?
Io non riesco a rispondere a queste domande: prendo tuttavia atto che proprio questo dibattito consente di fare girare in rete post interessanti e ricchi di spunti come quello qui sotto: e forse, proprio questa affermazione implicitamente dà ragione a questo dibattito tra le diverse visioni dei social media.
Ho scoperto un interessante post dal titolo Nuove tecnologie e social media come rischio d’isolamento sociale che si basa appunto su una Survey della Pew Internet & American Life Project e riferita alla popolazione statunitense dal 1985 ad oggi.
La Survey è interessante e ad un primo sguardo mi sembra di capire che il discrimine sia tra Relazioni Spaziali vs Relazioni Online e si segnali lo spostamento tra le relazioni fisiche e spaziali verso quelle Online.
Ma in tutto questo non ci vedo nulla di male: non mi sembra che le mie relazioni online siano superficiali, mentre trovo superficiale parlare con il vicino del tempo quando sono con lui in ascensore.
Al contrario, trovo appassionante discutere di musica classica con un mio collega visto l’ultima volta nove anni fa. E faccio notare che ho scoperto solo online di avere una passione in comune.
Affermare che le relazioni sociali stipulate via internet siano superficiali è però una argomentazione che rigetto. Semmai mi sembra più interessante osservare come i Social Media e la comunicazione epistolare online stiano ridisegnando i paradigmi antropologici dello spazio, del tempo e del sapere quelli che gli antropologi definiscono i Nonluoghi.
La comunicazione epistolare non è superficiale, e i social network mi sembrano il luogo semmai della riscoperta di antiche forme di comunicazione di un tempo antico cadute in disuso e ora riscoperte dai media di comunicazione sociale.
Il bello dei social network è che non hanno inventato nulla. Hanno semmai riscoperto valori antichi spazzati via dai modelli sociali atomizzanti della rivoluzione industriale.
E tutto questo lo trovo veramente affascinante.
Scritto il 10 Novembre 2009
Post correlati
Ma perchè i Social Network, i modelli di comunicazione interattivi e più in generale i cambiamenti connessi all’avvento del XXI secolo vengono aprioristicamente giudicati prima di essere accolti e legittimati? Perché sembra prevalere una visione diffidente di questi cambiamenti, prima di una visione accogliente?
Ma è proprio necessario questo dibattito contrapposto tra Apocalittici e Integrati, per fare nascere la legittimazione del cambiamento?
Io non riesco a rispondere a queste domande: prendo tuttavia atto che proprio questo dibattito consente di fare girare in rete post interessanti e ricchi di spunti come quello qui sotto: e forse, proprio questa affermazione implicitamente dà ragione a questo dibattito tra le diverse visioni dei social media.
Ho scoperto un interessante post dal titolo Nuove tecnologie e social media come rischio d’isolamento sociale che si basa appunto su una Survey della Pew Internet & American Life Project e riferita alla popolazione statunitense dal 1985 ad oggi.
La Survey è interessante e ad un primo sguardo mi sembra di capire che il discrimine sia tra Relazioni Spaziali vs Relazioni Online e si segnali lo spostamento tra le relazioni fisiche e spaziali verso quelle Online.
Ma in tutto questo non ci vedo nulla di male: non mi sembra che le mie relazioni online siano superficiali, mentre trovo superficiale parlare con il vicino del tempo quando sono con lui in ascensore.
Al contrario, trovo appassionante discutere di musica classica con un mio collega visto l’ultima volta nove anni fa. E faccio notare che ho scoperto solo online di avere una passione in comune.
Affermare che le relazioni sociali stipulate via internet siano superficiali è però una argomentazione che rigetto. Semmai mi sembra più interessante osservare come i Social Media e la comunicazione epistolare online stiano ridisegnando i paradigmi antropologici dello spazio, del tempo e del sapere quelli che gli antropologi definiscono i Nonluoghi.
La comunicazione epistolare non è superficiale, e i social network mi sembrano il luogo semmai della riscoperta di antiche forme di comunicazione di un tempo antico cadute in disuso e ora riscoperte dai media di comunicazione sociale.
Il bello dei social network è che non hanno inventato nulla. Hanno semmai riscoperto valori antichi spazzati via dai modelli sociali atomizzanti della rivoluzione industriale.
E tutto questo lo trovo veramente affascinante.