Facebook compra WhatsApp per superare i 2 miliardi di utenti e garantirsi un bacino di 5 miliardi di contatti potenziali? Ragioniamoci sopra

by Published On: 24 Febbraio 2014Categorie: Marketing per la C-Suite

Facebook compra WhatsApp, che cosa cambia da questa acquisizione? Cambia che Facebook guadagnerà due miliardi di utenti in un bacino potenziale di 5 miliardi di utenti ad un costo di acquisizione per utente decisamente conveniente.

Emerge inoltre quanto questa acquisizione sia differente dalle altre in quanto crea interconnessioni tra media differenti: web tradizionale, Social Network, Mobilità, Chat tradizionale, evoluzione dell’SMS, mondo mobile, smartphone aprendosi in concorrenza diretta con i carriers telefonici.

Facebook compra WhatsApp

E anche se WhatsApp non sarà per il momento inglobata in Facebook, questa acquisizione dà il segno di come il social media marketing sia ormai pervasivo del marketing tradizionale in un mondo ormai sempre più interconnesso da  cross-medialità e multicanalità.

Facebook compra WhatsApp: che cosa cambia?

Premetto che sto scrivendo questo articolo anche riferendomi a questo interessantissimo pezzo sull’acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook scritto da Adam Rifkin che consiglio vivamente di leggere.

  1. Facebook acquista WhatsApp per garantirsi dai 2 ai 5 miliardi di utenti: Facebook era in un cul-de-sac dal quale non riusciva ad uscire e questo cul-de-sac era basato sul canale Smartphone-Tablet-Web con App per scrivere il proprio status update. Su questa nicchia poteva risicare 1 miliardo, un miliardo e 200 milioni di utenti ma poco più. Nel momento in cui Facebook compra WhatsApp, si assicura un servizio di Chat che gli consente di superare quota 2 miliardi ed è per questo che li terrà come servizi separati.
  2. Il numero di utenti Smartphone crescerà fino a 5 miliardi, a meno che i Google Glass li metteranno in difficoltà. Facebook compra WhatsApp anche per questo motivo, almeno secondo me e Google (forse) rinuncia ad un rilancio (ammesso che non ci sia riuscito) contando su questa variabile disrupting, i Google Glass appunto.
  3. Facebook compra WhatsApp per ristabilire una leadership sui tempi di permanenza sui social network. Facebook combatte con YouTube per i tempi di permanenza sui social, tramite WhatsApp garantisce e tutela maggiormente i tempi di permanenza su uno dei suo brand.
  4. Facebook compra WhatsApp perché … Facebook, WhatsApp, Instagram
    vs Google, YouTube, Waze … devo aggiungere altro?
  5. Facebook compra WhatsApp perché gli conviene in quanto ha ROI sul costo per utente: il costo di un utente WhatsApp è di soli  $42 e se comparato al costo utente di Facebook ($141/user), di LinkedIn ($85), e di  Twitter ($84) di fa comprendere quanto sia a buon mercato (si fa per dire) WhatsApp (il quinto punto è derivato dal punto 7 dell’articolo di   Adam Rifkin).

Questi sono i motivi secondo me più peculiari dell’acquisto di WhatsApp da parte di Facebook.

I motivi che ho scelto sono differenti da quelli di Adam Rifkin. Per il resto andatevi a leggere il suo articolo: merita proprio.

Scritto il 24 Febbraio 2014

Enrico Giubertoni

International Keynote Speaker, Autore. Aiuto le imprese a sfruttare il Marketing Digitale come leva strategica per conquistare il proprio Target

Enrico Giubertoni

Facebook compra WhatsApp, che cosa cambia da questa acquisizione? Cambia che Facebook guadagnerà due miliardi di utenti in un bacino potenziale di 5 miliardi di utenti ad un costo di acquisizione per utente decisamente conveniente.

Emerge inoltre quanto questa acquisizione sia differente dalle altre in quanto crea interconnessioni tra media differenti: web tradizionale, Social Network, Mobilità, Chat tradizionale, evoluzione dell’SMS, mondo mobile, smartphone aprendosi in concorrenza diretta con i carriers telefonici.

Facebook compra WhatsApp

E anche se WhatsApp non sarà per il momento inglobata in Facebook, questa acquisizione dà il segno di come il social media marketing sia ormai pervasivo del marketing tradizionale in un mondo ormai sempre più interconnesso da  cross-medialità e multicanalità.

Facebook compra WhatsApp: che cosa cambia?

Premetto che sto scrivendo questo articolo anche riferendomi a questo interessantissimo pezzo sull’acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook scritto da Adam Rifkin che consiglio vivamente di leggere.

  1. Facebook acquista WhatsApp per garantirsi dai 2 ai 5 miliardi di utenti: Facebook era in un cul-de-sac dal quale non riusciva ad uscire e questo cul-de-sac era basato sul canale Smartphone-Tablet-Web con App per scrivere il proprio status update. Su questa nicchia poteva risicare 1 miliardo, un miliardo e 200 milioni di utenti ma poco più. Nel momento in cui Facebook compra WhatsApp, si assicura un servizio di Chat che gli consente di superare quota 2 miliardi ed è per questo che li terrà come servizi separati.
  2. Il numero di utenti Smartphone crescerà fino a 5 miliardi, a meno che i Google Glass li metteranno in difficoltà. Facebook compra WhatsApp anche per questo motivo, almeno secondo me e Google (forse) rinuncia ad un rilancio (ammesso che non ci sia riuscito) contando su questa variabile disrupting, i Google Glass appunto.
  3. Facebook compra WhatsApp per ristabilire una leadership sui tempi di permanenza sui social network. Facebook combatte con YouTube per i tempi di permanenza sui social, tramite WhatsApp garantisce e tutela maggiormente i tempi di permanenza su uno dei suo brand.
  4. Facebook compra WhatsApp perché … Facebook, WhatsApp, Instagram
    vs Google, YouTube, Waze … devo aggiungere altro?
  5. Facebook compra WhatsApp perché gli conviene in quanto ha ROI sul costo per utente: il costo di un utente WhatsApp è di soli  $42 e se comparato al costo utente di Facebook ($141/user), di LinkedIn ($85), e di  Twitter ($84) di fa comprendere quanto sia a buon mercato (si fa per dire) WhatsApp (il quinto punto è derivato dal punto 7 dell’articolo di   Adam Rifkin).

Questi sono i motivi secondo me più peculiari dell’acquisto di WhatsApp da parte di Facebook.

I motivi che ho scelto sono differenti da quelli di Adam Rifkin. Per il resto andatevi a leggere il suo articolo: merita proprio.