I’ve truly lived it: for me, the history of the internet isn’t just a chronology of events, but a lifelong passion that began way back in 1992. I still recall the thrill of those first 2400 bps modems, that grating, almost musical sound that signaled a connection to the world, however embryonic.
Those were the years of BBS (Bulletin Board Systems), a text-based universe where information exchanged at an exasperatingly slow pace but with contagious enthusiasm. I traversed the technological evolution, from 14,400 baud modems to the 56k Flex – the true “highways” of their time – eventually arriving at the revolutionary speed of xDSL and, finally, the immense bandwidth of fiber optics.
Ho visto nascere il World Wide Web, con i suoi primi siti web statici e gli OPAC (Online Public Access Catalogues) delle biblioteche che sembravano pura magia, aprendo le porte a un sapere prima inaccessibile. Ho navigato in un Internet ancora selvaggio, dove ogni link era una scoperta e le comunità online si formavano con la spontaneità di un fuoco da campo. La mia avventura mi ha portato a vedere l’alba dei social network, fino all’arrivo del primo Facebook, un’innovazione che ha ridefinito il modo in cui ci connettiamo e interagiamo.
Gli articoli che scrivo non sono semplici ricerche, ma il risultato di anni di osservazione, di sperimentazione diretta, di notti passate a scaricare file chilometrici e a decifrare codici. Ogni pezzo che leggete è intriso di quella curiosità iniziale, di quella sete di conoscenza che ancora oggi mi spinge a esplorare le nuove frontiere digitali. È un viaggio che continua, un’evoluzione costante che mi affascina e mi stimola a raccontare la storia di un mezzo che ha rivoluzionato il nostro modo di vivere e di comunicare.
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