Una analisi comparativa effettuata “a caldo” sul ruolo dei Social Media nella crisi finanziaria rispetto ai media tradizionali
Ciò che scrivo è una mia analisi a caldo sul ruolo degli Old Stream Media rispetto agli emergenti Social Media nel “fare cronaca” sulla crisi finanziaria.
Come tutte le impressioni “a caldo” è da prendere con cautela e anzi, fate sentire il vostro parere – soprattutto se dissentite – nei commenti.
Intanto va detto che questa è probabilmente la prima crisi planetaria raccontata attraverso i Social Media.
Per questo motivo sto seguendo la crisi finanziaria contemporaneamente nei seguenti media:
- Mass Media e nei siti “tradizionali” di informazione
- blog, blogosfera e Social Media.
Ho notato due approcci diametralmente opposti nel seguire la crisi, che ho così definito:
- Approccio OldStream Media: seguito da Televisioni, Talk Show, “Portali” informativi non partecipativi in stile DotCom
- Approccio Social Media: seguito da blog, News Aggregators, Social network.
Gli OldStream Media seguono la crisi con una logica molto simile a quelle degli eventi sportivi:
fanno cronaca degli eventi, si interrompono, pubblicano in ordine sparso le notizie, creano boatos, e raramente analizzano. Stanno più sul problema e sul fatto.
I Social Media al contrario, pongono meno attenzione agli eventi e alle notizie, per privilegiare l’analisi del momento. I social media privilegiano in questo modo l’analisi, l’indagine e la soluzione.
Ritengo che in questo momento in cui vi è un bisogno di analisi razionale, i Social Media stiano rendendo un servizio più utile in quanto seguono un approccio collaborativo, dinamico e incentrato sulla operatività.
In sintesi, mentre gli OldStream media hanno un approccio sintetico e più emozionale, i Social Media hanno un approccio al contrario più analitico e razionale.
Azzardo questa ipotesi:
la televisione e gli OldStream Media saranno secondo me sempre più satelliti dei social media nei processi evolutivi dei media del XXI secolo.
Il mondo è interconnesso e una comunicazione sintetica non è sufficiente, nemmeno nel marketing tradizionale.
I Social Media, blogosfera in primis seguono al contrario una comunicazione più analitica:
- Sono sulla interpretazione dei dati anzichè sulla cronaca degli eventi: sono quindi meno ansiogeni rispetto agli OldStream media nel descrivere eventi di crisi.
- Nel loro andamento, ordinano i dati in modo decrescente, partendo dal più recente a scendere: sono quindi più ordinati e prevengono ambiguità temporali e sovraposizioni di notizie.
- Sono partecipativi e quindi ascoltano e dialogano: prevengono in questo modo fenomeni di stress comunicativo.
In sintesi i social media riescono meglio ad arginare alcuni effetti comunicativi analizzati dal Teorema di Thomas.
Con l’espressione Teorema di Thomas si indica il seguente enunciato: Se gli uomini definiscono reali certe situazioni, esse saranno reali nelle loro conseguenze [/fusion_builder_column]
[wikipedia].ex. Se c’è la crisi finanziaria, e non si riesce a comunicare dati rassicuranti, la crisi rimane un evento (falsamente) percepito come reale nei comportamenti. (vedi Wikipedia: Teorema di Thomas)
Ritengo per questo motivo che
I social media si siano legittimati nei momenti di crisi nel dare un messaggio più razionale e quindi più rassicurante rispetto agli old Stream Media. Forse questo è un dato emergente dei media del XXI secolo.
A prova di questa mia teoria, fornisco alcuni link di risorse Social/Blog che seguo e che mi hanno chiarito un po’ di più le idee su questa crisi finanziaria: io non sono un economista, non capisco nulla di economia, sono più nei media e tramite questi blog ho capito qualcosa di più rispetto agli OldStream Media.
Scritto il 10 Ottobre 2008
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Ciò che scrivo è una mia analisi a caldo sul ruolo degli Old Stream Media rispetto agli emergenti Social Media nel “fare cronaca” sulla crisi finanziaria.
Come tutte le impressioni “a caldo” è da prendere con cautela e anzi, fate sentire il vostro parere – soprattutto se dissentite – nei commenti.
Intanto va detto che questa è probabilmente la prima crisi planetaria raccontata attraverso i Social Media.
Per questo motivo sto seguendo la crisi finanziaria contemporaneamente nei seguenti media:
- Mass Media e nei siti “tradizionali” di informazione
- blog, blogosfera e Social Media.
Ho notato due approcci diametralmente opposti nel seguire la crisi, che ho così definito:
- Approccio OldStream Media: seguito da Televisioni, Talk Show, “Portali” informativi non partecipativi in stile DotCom
- Approccio Social Media: seguito da blog, News Aggregators, Social network.
Gli OldStream Media seguono la crisi con una logica molto simile a quelle degli eventi sportivi:
fanno cronaca degli eventi, si interrompono, pubblicano in ordine sparso le notizie, creano boatos, e raramente analizzano. Stanno più sul problema e sul fatto.
I Social Media al contrario, pongono meno attenzione agli eventi e alle notizie, per privilegiare l’analisi del momento. I social media privilegiano in questo modo l’analisi, l’indagine e la soluzione.
Ritengo che in questo momento in cui vi è un bisogno di analisi razionale, i Social Media stiano rendendo un servizio più utile in quanto seguono un approccio collaborativo, dinamico e incentrato sulla operatività.
In sintesi, mentre gli OldStream media hanno un approccio sintetico e più emozionale, i Social Media hanno un approccio al contrario più analitico e razionale.
Azzardo questa ipotesi:
la televisione e gli OldStream Media saranno secondo me sempre più satelliti dei social media nei processi evolutivi dei media del XXI secolo.
Il mondo è interconnesso e una comunicazione sintetica non è sufficiente, nemmeno nel marketing tradizionale.
I Social Media, blogosfera in primis seguono al contrario una comunicazione più analitica:
- Sono sulla interpretazione dei dati anzichè sulla cronaca degli eventi: sono quindi meno ansiogeni rispetto agli OldStream media nel descrivere eventi di crisi.
- Nel loro andamento, ordinano i dati in modo decrescente, partendo dal più recente a scendere: sono quindi più ordinati e prevengono ambiguità temporali e sovraposizioni di notizie.
- Sono partecipativi e quindi ascoltano e dialogano: prevengono in questo modo fenomeni di stress comunicativo.
In sintesi i social media riescono meglio ad arginare alcuni effetti comunicativi analizzati dal Teorema di Thomas.
Con l’espressione Teorema di Thomas si indica il seguente enunciato: Se gli uomini definiscono reali certe situazioni, esse saranno reali nelle loro conseguenze [/fusion_builder_column]
[wikipedia].ex. Se c’è la crisi finanziaria, e non si riesce a comunicare dati rassicuranti, la crisi rimane un evento (falsamente) percepito come reale nei comportamenti. (vedi Wikipedia: Teorema di Thomas)
Ritengo per questo motivo che
I social media si siano legittimati nei momenti di crisi nel dare un messaggio più razionale e quindi più rassicurante rispetto agli old Stream Media. Forse questo è un dato emergente dei media del XXI secolo.
A prova di questa mia teoria, fornisco alcuni link di risorse Social/Blog che seguo e che mi hanno chiarito un po’ di più le idee su questa crisi finanziaria: io non sono un economista, non capisco nulla di economia, sono più nei media e tramite questi blog ho capito qualcosa di più rispetto agli OldStream Media.