Perché creare una community per la mia impresa? Tre motivi e tre risorse per farlo.
Perché alla mia PMI conviene creare una community online? È una domanda che molte microimprese e PMI si pongono confondendo a volte la semplice presenza su un social network (di solito Facebook) con l’avere o il creare una Community.
In questo articolo vedremo 3 validi motivi per creare una community online (e off line) e 3 strumenti per iniziare questo percorso. E la cosa più bella è che il motivo fondamentale ce lo spiega involontariamente Paul Gauguin:
I mercati e lo scambio delle merci sono legati allo scambio di passioni ed emozioni. Non c’è mercato senza passione
E ciò vale come universale culturale sia per chi opera nel B2B sia per chi opera nel B2C.
Perché creare una community per una impresa? Dal TA MATETE, dipinto di Gauguin, un insegnamento per le PMI
Ho scelto volutamente una immagine di un dipinto di Paul Gauguin intitolato TA MATETE (il mercato) per parlare del perché creare una community per una PMI, dove per Community intendo una comunità di persone unite su un interesse/scopo/esigenza (dal banale fare la spesa a complesse attività finanziarie). Una community supera il singolo canale e supera i confini tra attività online e off line.
Ta Matete significa in lingua Polinesiana “Il Mercato”, il luogo dal quale nell’Umanesimo e nel Rinascimento si è sviluppata la Borghesia Europea e il luogo in cui avvengono le conversazioni tra i prodotti, i distributori (i banchi del mercato) e le persone.
Gaugin ha dipinto il suo mercato (Ta Matete) come un mercato in cui in primo piano non vi sono i prodotti, ma le conversazioni tra le persone, le loro emozioni, le loro passioni rappresentate da tre eleganti signore intente a parlare tra loro. Lo scambio dei prodotti diventa una logica conseguenza dello stare insieme.
Il dialogo con le persone e le transazioni: ecco 3 motivi perché le PMI devono creare una community
Le micro imprese e le PMI sono nate dal dialogo con le persone, nei mercati, nelle fiere, nei centri urbani: e tutto questo è durato fino al XX secolo, quando i mass media hanno spostato questa conversazione massificando il processo di vendita sacrificando l’interazione diretta tra le persone.
Ora le PMI hanno una possibilità decisamente importante per riprendersi uno spazio in cui per diversi secoli hanno operato, vissuto e prosperato, e questa possibilità sta nel ricominciare a creare una community aggregando le persone (i prospect) anche tramite i social network.
Vediamo tre motivi per cui una PMI deve recuperare la sua community
#1 Perché creare una community? Perché la community (come nel TA MATETE) ti consente di raggiungere persone al di la della tua portata
Se hai una pagina su Facebook hai un punto di partenza per creare una community ma non hai ancora una community.
Una community è un aggregato vivo di persone che è interessato ai prodotti che tu produci oppure vendi.
Una Community comprende diverse persone che diffondono il valore dei tuoi prodotti (brand advocate) condividendoli e parlandone tramite le loro reti di relazione … esattamente come il chiacchierare delle tre signore rappresentato nel TA MATETE.
La tua community è interessata ai tuoi prodotti poiché ne ha bisogno, ne è interessata poiché fa bella figura a consigliare i tuoi prodotti ai tuoi pari (se tu lavori bene).
La tua Community non può quindi essere quindi ridotta al numero dei tuoi fan (a volte sonnacchioso) su Facebook.
E tu come impresa non puoi fare a meno delle persone che parlano dei tuoi prodotti in quanto le loro reti di relazione sono spesso al di la della tua portata.
E se hai ancora dei dubbi ecco una ricerca di Forbes che dimostra come il 92 per cento delle persone danno fiducia nei loro acquisti al parere e alle raccomandazioni di amici e familiari considerati come Influenzatori (social media influencers).
Insomma il parere di Rossella su quale negozio andare a comprare frutta Bio, quale pizzeria, quale ristorante bio scegliere è un messaggio formidabile per Elena, Marco, Eleonora e Dario che sono appassionati di BIO. E questo consiglio è decisamente più efficace e decisivo della più potente campagna pubblicitaria su Radio, TV, stampa locale e altro (Forbes).
#2 Perché creare una community? Per capire cosa vogliono le persone dai tuoi prodotti.
http://youtu.be/fTS5MzrAgnc
I due video appartengono a un nuovo modulo della Hootsuite University dedicato al come creare e sviluppare una community online.
Come emerge dai video, la tua community rappresenta il focus group della tua impresa.
Le persone dicono in modo sincero tra loro nelle loro conversazioni cosa apprezzano e cosa non apprezzano dei tuoi prodotti. Sono sinceri poiché parlano tra loro in conversazioni pubbliche
Dalla tua community puoi quindi capire i punti di forza e di debolezza dei tuoi prodotti e capire come dobbiamo presentarli (business value proposition) e cosa mettere in evidenza dei prodotti per dare garanzie e fiducia e invito all’azione.
#3 Perché creare una community? Perché se sei generoso, la tua community ricambia
Se la tua impresa è generosa la community ricambia: spesso sono gli stessi membri di una community ad assistere altri membri e a dare loro consigli. La community di #Quechua lo fa con i campeggiatori, e più in generale le persone rispondono esse stesse agli altri e aiutano secondo un modello Montessoriano. In diversi casi i membri di una community sanzionano chi si comporta male isolandolo.
Creare una community: 3 utili risorse per iniziare
Creare una community è una operazione impegnativa che dà i suoi frutti nella media durata. Per questo motivo fornisco tre risorse tra articoli, guide e corsi online che consiglio:
- Tre fasi per costruire la tua Social Media Community: utile guida di Evan LePage (Se non conosci l’inglese, Google Translate lo traduce in modo comprensibile)
- Due utili articoli dal progetto “Community Manager Free Lance”: 5 consigli per le PMI in cerca di un Community Manager freelance di Domenico Armatore & Gli strumenti per programmare un programma editoriale per la tua communitye di Giusy Congedo.
- SCMD 162: Growing Your Online Community Una nuova lezione della Hootsuite University con cui approfondire i passaggi fondamentali per creare una community e farla crescere. Utile in fase di pianificazione.
Ecco tre motivi e benefit derivanti dal creare una community online e tre links per iniziare a pianificarne la costruzione e ottenere una community basata sulla comunicazione bidirezionale che associa valori, sensazioni, condivisioni ed emozioni allo scambio di merci e prodotti alla maniera del mercato dipinto da Paul Gauguin.
Detto questo: generiamo conversazioni positive, condividiamo la nostra passione, siamo generosi!
Tutto il resto è una logica conseguenza
Crediti immagine
“TA MATETE di Paul Gauguin Paul Gauguin 030” por Paul Gauguin – The Yorck Project: 10.000 Meisterwerke der Malerei. DVD-ROM, 2002. ISBN 3936122202. Distributed by DIRECTMEDIA Publishing GmbH.. Disponible bajo la licencia Public domain vía Wikimedia Commons.
Scritto il 23 Novembre 2014
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I mercati e lo scambio delle merci sono legati allo scambio di passioni ed emozioni. Non c’è mercato senza passione
E ciò vale come universale culturale sia per chi opera nel B2B sia per chi opera nel B2C.
Perché creare una community per una impresa? Dal TA MATETE, dipinto di Gauguin, un insegnamento per le PMI
Ho scelto volutamente una immagine di un dipinto di Paul Gauguin intitolato TA MATETE (il mercato) per parlare del perché creare una community per una PMI, dove per Community intendo una comunità di persone unite su un interesse/scopo/esigenza (dal banale fare la spesa a complesse attività finanziarie). Una community supera il singolo canale e supera i confini tra attività online e off line.
Ta Matete significa in lingua Polinesiana “Il Mercato”, il luogo dal quale nell’Umanesimo e nel Rinascimento si è sviluppata la Borghesia Europea e il luogo in cui avvengono le conversazioni tra i prodotti, i distributori (i banchi del mercato) e le persone.
Gaugin ha dipinto il suo mercato (Ta Matete) come un mercato in cui in primo piano non vi sono i prodotti, ma le conversazioni tra le persone, le loro emozioni, le loro passioni rappresentate da tre eleganti signore intente a parlare tra loro. Lo scambio dei prodotti diventa una logica conseguenza dello stare insieme.
Il dialogo con le persone e le transazioni: ecco 3 motivi perché le PMI devono creare una community
Le micro imprese e le PMI sono nate dal dialogo con le persone, nei mercati, nelle fiere, nei centri urbani: e tutto questo è durato fino al XX secolo, quando i mass media hanno spostato questa conversazione massificando il processo di vendita sacrificando l’interazione diretta tra le persone.
Ora le PMI hanno una possibilità decisamente importante per riprendersi uno spazio in cui per diversi secoli hanno operato, vissuto e prosperato, e questa possibilità sta nel ricominciare a creare una community aggregando le persone (i prospect) anche tramite i social network.
Vediamo tre motivi per cui una PMI deve recuperare la sua community
#1 Perché creare una community? Perché la community (come nel TA MATETE) ti consente di raggiungere persone al di la della tua portata
Se hai una pagina su Facebook hai un punto di partenza per creare una community ma non hai ancora una community.
Una community è un aggregato vivo di persone che è interessato ai prodotti che tu produci oppure vendi.
Una Community comprende diverse persone che diffondono il valore dei tuoi prodotti (brand advocate) condividendoli e parlandone tramite le loro reti di relazione … esattamente come il chiacchierare delle tre signore rappresentato nel TA MATETE.
La tua community è interessata ai tuoi prodotti poiché ne ha bisogno, ne è interessata poiché fa bella figura a consigliare i tuoi prodotti ai tuoi pari (se tu lavori bene).
La tua Community non può quindi essere quindi ridotta al numero dei tuoi fan (a volte sonnacchioso) su Facebook.
E tu come impresa non puoi fare a meno delle persone che parlano dei tuoi prodotti in quanto le loro reti di relazione sono spesso al di la della tua portata.
E se hai ancora dei dubbi ecco una ricerca di Forbes che dimostra come il 92 per cento delle persone danno fiducia nei loro acquisti al parere e alle raccomandazioni di amici e familiari considerati come Influenzatori (social media influencers).
Insomma il parere di Rossella su quale negozio andare a comprare frutta Bio, quale pizzeria, quale ristorante bio scegliere è un messaggio formidabile per Elena, Marco, Eleonora e Dario che sono appassionati di BIO. E questo consiglio è decisamente più efficace e decisivo della più potente campagna pubblicitaria su Radio, TV, stampa locale e altro (Forbes).
#2 Perché creare una community? Per capire cosa vogliono le persone dai tuoi prodotti.
http://youtu.be/fTS5MzrAgnc
I due video appartengono a un nuovo modulo della Hootsuite University dedicato al come creare e sviluppare una community online.
Come emerge dai video, la tua community rappresenta il focus group della tua impresa.
Le persone dicono in modo sincero tra loro nelle loro conversazioni cosa apprezzano e cosa non apprezzano dei tuoi prodotti. Sono sinceri poiché parlano tra loro in conversazioni pubbliche
Dalla tua community puoi quindi capire i punti di forza e di debolezza dei tuoi prodotti e capire come dobbiamo presentarli (business value proposition) e cosa mettere in evidenza dei prodotti per dare garanzie e fiducia e invito all’azione.
#3 Perché creare una community? Perché se sei generoso, la tua community ricambia
Se la tua impresa è generosa la community ricambia: spesso sono gli stessi membri di una community ad assistere altri membri e a dare loro consigli. La community di #Quechua lo fa con i campeggiatori, e più in generale le persone rispondono esse stesse agli altri e aiutano secondo un modello Montessoriano. In diversi casi i membri di una community sanzionano chi si comporta male isolandolo.
Creare una community: 3 utili risorse per iniziare
Creare una community è una operazione impegnativa che dà i suoi frutti nella media durata. Per questo motivo fornisco tre risorse tra articoli, guide e corsi online che consiglio:
- Tre fasi per costruire la tua Social Media Community: utile guida di Evan LePage (Se non conosci l’inglese, Google Translate lo traduce in modo comprensibile)
- Due utili articoli dal progetto “Community Manager Free Lance”: 5 consigli per le PMI in cerca di un Community Manager freelance di Domenico Armatore & Gli strumenti per programmare un programma editoriale per la tua communitye di Giusy Congedo.
- SCMD 162: Growing Your Online Community Una nuova lezione della Hootsuite University con cui approfondire i passaggi fondamentali per creare una community e farla crescere. Utile in fase di pianificazione.
Ecco tre motivi e benefit derivanti dal creare una community online e tre links per iniziare a pianificarne la costruzione e ottenere una community basata sulla comunicazione bidirezionale che associa valori, sensazioni, condivisioni ed emozioni allo scambio di merci e prodotti alla maniera del mercato dipinto da Paul Gauguin.
Detto questo: generiamo conversazioni positive, condividiamo la nostra passione, siamo generosi!
Tutto il resto è una logica conseguenza
Crediti immagine
“TA MATETE di Paul Gauguin Paul Gauguin 030” por Paul Gauguin – The Yorck Project: 10.000 Meisterwerke der Malerei. DVD-ROM, 2002. ISBN 3936122202. Distributed by DIRECTMEDIA Publishing GmbH.. Disponible bajo la licencia Public domain vía Wikimedia Commons.